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Burchiello, d. i. Domenico di Giovanni (1401–1448)

847.html
Burchiello …?
Abgeschickt von Robert Wohlleben am 11 Mai, 2004 um 11:39:32

    I

    Il Despoto di Quinto, e ’l gran Soldano,
    E trentasette schiere di Pollastri,
    Fanno coniar molti fiorin novastri,
    Come dice il Salmista nel Prisciano.

    E dicesi nel Borgo a San Friano,
    Che gli è venuto al porto de’ Pilastri
    Una Galea carica d’impiastri,
    Per guarir del catarro Mont’Albano.

    Mille Franciosi assai bene incaciati,
    Andando a Vallembrosa per cappelli,
    Furon tenuti tutti smemorati.

    Foian gli vide, e disse: velli, velli;
    Ei non son dessi, il Bagno gli ha scambiati,
    O e’ gli ha barattati in Alberelli.

    Allora i Fegatelli,
    Gridaron tutti quanti cera, cera,
    E l’Anguille s’armaron di panziera.

    CLXI
    IL BURCHIELLO CARCERATO

    Signori, in questa ferrea graticola
    Lo stentar tanto a torto mi rincresce:
    L’ardente vertù manca, e ’l popol cresce,
    Onde si fan le parti di formicola:

    Bacco già lava i piedi ad ogni Agricola,
    E ’l condotto ci muffa: e sol si mesce
    La vena, che nutrica il nostro pesce,
    Che beendone gli esce per l’auricola.

    Io fui in cento lire condennato,
    Per voler insegnar cantar la Zolfa
    Per madre a un minor fratel di Cristo.

    Poi di dugento bando mi fu dato
    Per una landra da Frati Criolfa,
    Per odio, e ’nvidia d’un geloso tristo;

    Che disse avermi visto,
    Con la scala di notte a lei furare
    Due cuffie poste al buio a rasciugare.

    CCCXXXV

    La Mula bianca, che tu m’hai mandata,
    Mi par che l’andar suo senta di gotte;
    Va sempre saltellon come le botte,
    È cieca, magra, vecchia, e mal trattata;

    Per sua disgrazia, un qua l’ha cavalcata,
    Ed hagli tutte le natiche rotte;
    Halla accusata a gli Ufizial di notte,
    Ed avvela trovata tamburata.

    Io non posso con essa andare a spasso,
    Che i corbi me la beccan per la via;
    La pelle è fatta come un alto, e basso.

    Tutti quanto gli spron di Lombardia
    Non la potrebbon far muovere un passo,
    Tant’è infigarda, viziata, e restia:

    Ho questa fantasia
    Che camminando, avendo al cul la briglia,
    Andrebbe indietro il dì sessanta miglia;

    Pel prezzo te la piglia,
    E mandaci a ricontro due cavagli,
    Ch’almen la pelle ci serva a far vagli.

Nach der Ausgabe »Sonetti del Burchiello del Bellincioni e d’altri poeti fiorentini alla burchiellesca« (Londra [i.e. Lucca], Pisa 1757) (siehe www.bibliotecaitaliana.it)